La recente approvazione del progetto definitivo del secondo lotto funzionale della TAV-Alta Capacità, da parte del commissario straordinario, che prevede l’attraversamento di Vicenza, città UNESCO, da ovest (Altavilla Vicentina) fino alla Stazione Centrale, allarma l’Associazione Italia Nostra che ritiene questa drastica decisione un cambiamento con conseguenze devastanti per Vicenza e per i suoi cittadini. Per risparmiare solo pochi minuti sulla linea Milano- Venezia, la città di Vicenza verrà spaccata in due.
Nel 2003 il progetto preliminare di RFI prevedeva che la TAV attraversasse l’area di Vicenza in affiancamento all’autostrada A4 ma la Regione Veneto ha dato parere contrario a questa ipotesi (DGR 5 dicembre 2003, n. 3735). Il Ministero delle Infrastrutture, di concerto con la Regione Veneto, aveva quindi scelto l’ipotesi di attraversamento della città di Vicenza in galleria profonda, decisione approvata dal CIPE con delibera del 2006 con un costo globale preventivato in 1,1 miliardi di euro, cinque anni di lavori e impatto modesto (Delibera n. 94 del 29.3.2006 del Ministero delle Infrastrutture e Trasporto).
Oggi invece ci troviamo davanti ad un nuovo progetto suddiviso in lotti funzionali di cui il secondo e terzo lotto interessano Vicenza per un costo complessivo di circa 3,2 miliardi di euro (CdP MIT-RFI 2022-2026)). In particolare il progetto definitivo della prima tratta di 6,2 km prevede un costo di 2.180 milioni di euro (Ordinanza n. 15 del 13 luglio 2023 del commissario straordinario), 9 anni preventivati di lavori che diventeranno sicuramente dai 12 ai 15, l’attraversamento totalmente in superficie nel centro della città, l’abbattimento di più di 100 unità immobiliari di cui 40 condomini e case, l’abbattimento e rifacimento di due importanti viadotti, l’installazione nei quartieri della città di 24 cantieri operativi giorno e notte con l’occupazione complessiva di 250 mila metri quadri di territorio. Il risultato sarà 9 anni, che rischiano di raddoppiare, di inquinamento atmosferico, acustico ed un completo capovolgimento urbanistico e sociale della città, con lo smembramento di tre quartieri centrali e altamente popolati della città (Ferrovieri, San Felice, San Lazzaro).
L’impatto paesaggistico sarà devastante: verrà costruito un nuovo cavalcaferrovia lungo 220 m e alto 15 nei pressi della stazione centrale, collocato tra tre importanti aree vincolate: il parco di Campo Marzo, l’area della basilica di San Felice e Fortunato e le pendici di Monte Berico. Tra le prescrizioni che l’UNESCO aveva posto c’era anche la richiesta di non costruire un ponte ma si chiedeva di realizzare un tunnel. Verranno innalzate barriere antirumore alte 9 metri tenendo conto del piano viabile e della banchina dei binari, lungo tutto il percorso urbano contiguo al centro storico, per ridurre l’inquinamento acustico. Preziosi monumenti storici come la Basilica di San Felice e Fortunato verranno sfregiati dalla promiscuità delle barriere antirumore. Vicenza non è solo patrimonio dell’umanità UNESCO per le eccezionali architetture del Palladio, ma è anche una città ricca di musei, teatri, giardini storici.
Con l’abbattimento di più di cento edifici verranno espropriate 200 famiglie che renderanno necessario consumare altro suolo in una città come Vicenza che, secondo il rapporto ISPRA 2021, è la terza città d’Italia per consumo di suolo. I lavori di abbattimento, i cantieri operativi in città, le opere di costruzione aumenteranno in modo esponenziale l’inquinamento dell’aria a Vicenza, che detiene il primato di essere tra le 15 città europee più inquinate (EEA dati pubblicati il 23 aprile 2023). L’ISDE, Associazione internazionale medici per l’ambiente, sostiene che le ricadute sulla salute dei cittadini saranno devastanti per l’aumento delle polvere sottili (PM 2,5 e PM 10) come è ufficialmente riconosciuto, e la presenza di Pfass (sostanze perfluoroalchiliche) nelle falde acquifere di Vicenza Ovest, dove inizieranno i lavori (All, al DGR nr. 691 del 21 maggio 2018). L’acqua, in enorme quantitativo, verrà utilizzata per abbattere le polveri sottili nebulizzando, però, nell’aria i Pfass. (Dati del Convegno organizzato a Vicenza il 18 marzo 2023: La tempesta perfetta).
Questa drammatica situazione non si rinviene in nessuna altra città italiana e nessuna opera pubblica deve essere costruita ad un prezzo così alto per la storia di una città, il suo paesaggio, i vincoli che lo tutelano e la salute dei suoi cittadini.
Antonella Caroli
Presidente nazionale Italia Nostra
Maria Grazia Pegoraro
Presidente Italia Nostra Vicenza